Perché i delusi…  mi deludono

Perché i delusi… mi deludono

“Spesso noi cerchiamo di rischiarare le tinte fosche del presente, speculando su possibilità favorevoli, e inventiamo speranze chimeriche di ogni genere, ciascuna delle quali è gravida di una delusione, che non tarda a presentarsi quando tale speranza naufragherà contro la dura realtà.”(Arthur Schopenhauer)

Delusione, da deludere, prendersi gioco. I delusi… mi deludono. Non capisco cosa si aspettino dagli altri. Alexander Pope lo scrive chiaramente “Beato colui che non si aspetta nulla perché non sarà mai deluso”. Guai a chi si crea aspettative fallaci, precarie, inesistenti. Andrà sicuramente incontro a cocenti delusioni per sua esclusiva responsabilità. Non dobbiamo aspettarci nulla, né ringraziamenti, né riconoscimenti, altrimenti avveleniamo la nostra esistenza. Con la saggezza si impara a non avere più paura e a non nutrire speranze e, soprattutto, aspettative. Sono abbastanza privi di senso anche i rimpianti. Le amarezze della vita ci fortificano e ci impongono di accettare la dura realtà. Anche quando sosteniamo con veemenza di “essere stati traditi” da qualcuno in amore, in amicizia o altro, dovremmo interrogarci su cosa possiamo avere sbagliato noi, non lamentarci e tentare di comprendere. Il tradimento è una cosa seria e riguarda persone che ti amano, ti stimano, ti vogliono bene. Se non esistono queste condizioni non esiste tradimento. E allora è palese che chi ci ama ha tradito (o tradotto male) per qualche motivo che è anche nostra responsabilità. Lo Stoicismo possiede una sua rigorosa e sana logica. Non possiamo giungere ai livelli di Spinoza ma qualcosina si può tentare. Spesso il lamento del deluso giustifica e assolve i suoi comportamenti. Preferisce incolpare gli altri e non indagare su se stesso. Trovo insopportabili gli eterni delusi. In genere sono persone pretenziose ed arroganti, pericolose come sanno esserlo soltanto gli entusiasti, vogliono affermare la loro realtà invece di accettare la dura verità delle cose.

“L’animo umano è sempre ingannato nelle sue speranze, e sempre ingannabile: sempre deluso dalla speranza medesima, e sempre capace di esserlo: aperto non solo, ma posseduto dalla speranza nell’atto stesso dell’ultima disperazione.”(Giacomo Leopardi)

Soltanto chi non si aspetta e non pretende nulla rischia di essere felice per qualche breve lasso di tempo. Gli eterni delusi si pongano qualche domanda.

J.V.

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