È UN CRETINO MA È MIO AMICO… È UN AMICO MA È UN CRETINO

È UN CRETINO MA È MIO AMICO… È UN AMICO MA È UN CRETINO

Censura o stupidità? Direi più la seconda. Antonio Scurati non è Antonio Gramsci e Serena Bortone non è Julia Schucht. Il primo è un autore di bestsellers che non ha il dono del rigore storico di Claudio Pavone o di Renzo De Felice ma vende parecchio (buon per lui) e la seconda è una discreta conduttrice televisiva in calo di ascolti. La Rai meloniana riesce a farne degli eroi della Resistenza. Un monologo di Scurati di pochi minuti dove si inizia con Matteotti per arrivare alla Premier, viene esaminato da un gruppo di “intelligenze” destrorse che combinano un bel pasticcio offrendo una enorme visibilità allo storyteller e alla presentatrice che fessi non sono e realizzano il rigore. Povero Paese, povere vittime vere del Fascismo, povera sinistra che deve aggrapparsi a queste misere cose. Finiti i tempi dei Piero Buscaroli e Alfredo Cattabiani autentici uomini di cultura ora la destra si ritrova al governo un manipolo di censori più realisti del re, caporali e uominicchi capaci di trasformare il bravo Scurati in martire della libertà e vittima del fascio.

Anche Giorgia Meloni, abbastanza scafata in politica internazionale, qualcuna in Italia la combina. Vedi la querela al vecchio filologo stalinista Luciano Canfora, felicissimo di entrare in tribunale curvo sul bastone come il numero uno del gruppo tnt del meraviglioso Alan Ford. Canfora ringrazia e l’editore Laterza stappa lo champagne ordinando immantinente la ristampa dei libri del professore emerito ormai vittima della destra liberticida.

Ora pare evidente che la Signora Premier è mal consigliata ed è circondata da alcune persone non all’altezza del ruolo. Dovrebbe ricordare ciò che diceva il vecchio Almirante “Bisogna distinguere nettamente la fase del è un cretino ma è mio amico dalla più delicata è un amico ma è un cretino”.

J.V.

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