Brevissima considerazione sulla malinconia

Brevissima considerazione sulla malinconia

“Tutti sanno, cioè, che un clown dev’essere malinconico per essere un buon clown, ma che per lui la malinconia sia una faccenda seria da morire, fin lì non arrivano.”(Heinrich Böll, Opinioni di un clown)

Melancholia, composto di Μαύρος (mélas) e χολή (cholé) quindi bile nera, uno dei quattro umori dalle cui combinazioni dipendono, secondo gli antichi, il carattere e gli stati d’animo delle persone e cioè melanconico, flegmatico, sanguigno e collerico. Il melanconico è abbinato all’autunno ed è intriso di tristezza aristocratica, filosofica, poetica. Una tristezza inconsapevole e continua, un desiderio d’amore che si manifesta nelle rughe del viso e nella luce paradisiaca degli occhi. Un desiderio nostalgico di paradisi perduti o da immaginare, un desiderio di mondi idilliaci. Credo che i malinconici siano anime superiori, rivolte a studi severi, alla musica alta, alla complessità in genere. Il malinconico “vuole” essere tale, il suo è un desiderio di pioggia, treni, neve, nebbia, libri, poesia, musica sacra. Il sorriso malinconico è accennato, enigmatico, profondo nella sua leggerezza. I grandi amori, quelli veri, sono legati alla malinconia, alla dolcezza pacata della tristezza che diviene leggera grazie all’amore dato e ricevuto. Albrecht Dürer è forse l’artista che meglio ha colto la malinconia: una persona pensosa incurante degli oggetti esterni quasi a significare l’autunno della tristezza e la fuga dall’irrealtà del mondo fenomenico. Il malinconico è innamorato dell’assoluto, dell’infinito, del paradiso perduto. È un angelo caduto che conserva un labile ricordo della passata grandezza ma non riesce a trovare il senso nel mondo terreno. Così si chiude in un silenzio aristocratico, lontano dal sole e dalla folla vociante e megalomane.

“Quando si riesce ad alternare l’umorismo con la malinconia, si ha un successo, ma quando le stesse cose sono nel contempo divertenti e malinconiche, è semplicemente meraviglioso.”(François Truffaut)

Trovo stupende le parole del magnifico e malinconico regista.

J.V.

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