Giorgio Colli, La natura ama nascondersi. (Physis kryptesthai philei)

Opera scritta nel 1948. Fondamentale per l’interpretazione del pensiero greco. Colli torna ai presocratici contro la tradizione moderna che vede nel razionalismo socratico una presunta superiorità. Secondo Colli soltanto Nietzsche e Burckardt hanno raggiunto la comprensione di Parmenide ed Eraclito e su queste basi egli riesamina il corpus aristotelico-platonico giungendo alla conclusione che la filosofia greca nasce come decadenza, come perdita della sapienza originaria. La morte della sapienza è data dalla scrittura e dalla razionalità filosofica. Il punto tragico di questo processo è il pensiero platonico.

Theuth: «Questa conoscenza, o re, renderà gli egiziani più sapienti e più capaci di ricordare, perché con essa si è ritrovato il farmaco della memoria e della sapienza»

Thamus: «O ingegnosissimo Theuth, c’è chi è capace di creare le arti e chi è invece capace di giudicare quale danno o quale vantaggio ne ricaveranno coloro che le adopereranno. Ora tu, essendo padre della scrittura, per affetto hai detto proprio il contrario di quello che essa vale. Infatti, la scoperta della scrittura avrà per effetto di produrre la dimenticanza nelle anime di coloro che la impareranno, perché fidandosi della scrittura si abitueranno a ricordare dal di fuori mediante segni estranei, e non dal di dentro e da se medesimi: dunque, tu hai trovato non il farmaco della memoria, del richiamare alla memoria. Della sapienza, poi, tu procuri ai tuoi discepoli l’apparenza e non la verità: infatti essi, divenendo per mezzo tuo uditori di molte cose senza insegnamento, crederanno di essere conoscitori di molte cose, mentre come accade per lo più, in realtà, non le sapranno; e sarà ben difficile discorrere con essi, perché sono diventati portatori di opinioni invece che sapienti»

(Platone, Fedro 274c – 275b, trad. it. Giovanni Reale)

Platone è assillato dalla scelta. Prova nostalgia per l’antica sapienza. Probabilmente opta per la scrittura ma rinuncia a scrivere su ciò che è veramente fondamentale. Paradosso inquietante… il corpus del filosofo che ha impostato la civiltà occidentale è privo del suo autentico pensiero. Basterebbe questo, come comprende Nietzsche, ad allarmarci sul senso della nostra civiltà nichilista. Sembra quasi che, il potente pensatore, atterrito dalla miseria umana, abbia costruito volutamente il grande inganno, la menzogna per eccellenza, la verità del non-Essere invece che la verità dell’Essere.

Colli ascolta la voce della sapienza greca, come Eraclito e Parmenide, e non si fida punto della scrittura che ingabbia il pensiero. Purtroppo la sua stupenda opera, “La Sapienza greca”, si interrompe dopo tre volumi sugli undici previsti.

Colli… uno studioso tenace e illuminante.

J.V.

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