ADDIO A GIOVANNI LODETTI (BASLETA)

ADDIO A GIOVANNI LODETTI (BASLETA)

Si è spento ieri a Milano, dopo lunga malattia, un grande uomo e importante calciatore: Giovanni Lodetti. Era nato a Caselle Lurani il 10 agosto 1942.

Inizia a lavorare a 14 anni in un’azienda meccanica. A 15 entra a far parte del settore giovanile del Milan. A neanche vent’anni è in prima squadra. Col Milan vince campionati, Coppa Italia, Coppa delle Coppe, dei Campioni e Intercontinentale. Nel 1970 passa alla Sampdoria (scambio con Romeo Benetti). Gioca con noi quattro anni. Poi Foggia e Novara. Nel ‘78 si ritira dal calcio giocato. In nazionale vince gli Europei del 1968. Nel 1970 Valcareggi lo convoca per il mondiale in Messico ma alla vigilia della partenza viene lasciato a casa a causa dell’infortunio di Anastasi, al posto del quale vengono chiamati Boninsegna e Prati. La lista doveva essere composta da 22 elementi e così Giovanni viene escluso con atto di gran villania. La Federazione gli offre la possibilità di rimanere oltreoceano in vacanza con la famiglia ma ovviamente Lodetti oppone un fermo rifiuto.

Detto Basleta a causa del mento pronunciato, o Ceramica (chiamato così da un gruppo di ragazzi coi quali giocava da formidabile anziano una volta la settimana su un campetto di periferia). Basleta è stato un simbolo del Milan di Rivera, un mediano di corsa, interdizione, sacrificio, votato a far brillare la luce del suo capitano.

Esempio per tutti nella Sampdoria di Suarez, Lippi e Battara. Da ragazzino andavo a vedere gli allenamenti ed ero intimidito dalla presenza di questi due grandi campioni, un direttore d’orchestra e un grande mediano dedito alla squadra. Uomini in campo e fuori, atleti innamorati del calcio.

Addio Giovanni, noi sampdoriani ti vogliamo bene.

J.V.

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