ULTIME CRONACHE SCOLASTICHE ED ALTRE BAGATELLE

ULTIME CRONACHE SCOLASTICHE ED ALTRE BAGATELLE

Negli ultimi tempi tre cose mi hanno decisamente infastidito:

Che non si possa criticare negativamente il film “È ancora domani” pena l’accusa di maschilismo. A me il film non è piaciuto e l’operazione che vi sta dietro ancora meno. Ergo sono maschilista.

Che di fronte ad un film orribile come “Napoleon” del decisamente bollito Ridley Scott la risposta prevalente sia “un film non deve essere un trattato di storia”. In parte potrei concordare ma se affronti un personaggio gigantesco come Napoleone non puoi ridurlo a macchietta ridicola e non puoi farlo interpretare da uno che pensa ancora di essere il Jolly, non puoi farne un bulimico grande bevitore perché è notorio che Napoleone mangiava e beveva pochissimo, non puoi farlo passare per una marionetta perché non lo era, non puoi dare la parte di Giuseppina ad una attrice palesemente piu giovane di Phoenix (14 anni), non puoi bombardare le piramidi e descrivere Austerlitz come se fosse la battaglia sul lago Peipus, non puoi descrivere l’imperatore secondo i dettami della cancel culture anglosassone dei quali ormai Scott è imbevuto.

Che non si possa criticare la scelta di introdurre a scuola l’ “Educazione affettiva”. La Scuola è stata depauperata di ogni autorevolezza da tutti i governi, Educazione e Cultura sono diventati degli “optionals”, col decisivo intervento dei TAR, sempre pronti ad annullare qualsiasi giudizio negativo, su richiesta di avvocati ormai specializzati in questo campo però adesso

le si vogliono affidare compiti che sarebbero propri delle famiglie, quelle famiglie sempre assecondate nella difesa dei loro “bravi ragazzi” e dopo aver dileggiato e a volte picchiato docenti cattivoni che osavano rimproverarli perchè non studiavano. Operazione velleitaria e incoerente. Ma davvero qualcuno può pensare che una Scuola delegittimata possa risolvere problemi di tragica grandezza! E poi con l’intervento di psicologi che spesso della quotidianità della scuola vera sanno ben poco…e, questo è il botto finale, “influencers”. Meritiamo l’estinzione. Dal momento che userei il turpiloquio per esprimere ciò che penso prendo in prestito le parole di Cesare Natoli sull’Educazione all’affettività “Si possono accettare tante cose. Ma se si chiede di introdurre l’educazione affettiva nelle scuole vuol dire che non si ha la minima idea di cosa sia la Scuola. Ed è singolare notare che, spesso, coloro che chiedono questa idiozia siano gli stessi che hanno benedetto l’introduzione dell’alternanza scuola- lavoro e di altre cose simili nelle istituzioni scolastiche. Magari perché ce lo chiedeva il mercato, o l’Europa, o l’ultimo degli editorialisti progressisti de noantri. Quelli, cioè, a cui se gli si risponde che la Scuola deve formare Persone e non lavoratori o consumatori, ti rispondevano – e ti rispondono – “eh sì, certo, bella la poesia, bella la letteratura, ma poi il lavoro come lo trovi? Con Leopardi, con Kant, con Quasimodo! Con Montale?”

Ecco, gli stessi soggetti, magari, chiedono ora l’educazione affettiva… E secondo loro, Leopardi, Kant, Quasimodo, Montale a cosa caspita ‘servivano’, e servono?!

La Scuola, se lasciata nelle mani giuste, fa educazione affettiva, cognitiva, critica e formativa. E forma le Persone. Persone a 360 gradi . Che conoscano la sconfitta, il negativo, il rifiuto, l’abbandono, lo struggimento (perché glielo hanno insegnato la poesia, l’arte, la filosofia…), senza pensare a uccidere chi ne sarebbe responsabile. Che conoscano la dimensione tragica della vita e ne siano immuni, grazie ai Greci e all’immenso patrimonio della cultura occidentale Si faccia di tutto per farla lavorare serenamente, la Scuola, senza partorire altre bestialità politically correct, buone solo a soddisfare pancia, richiesta di consenso ed emotività mediatica… E basta”

De hoc satis.

J.V.

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