L’uomo senza qualità, di Robert Musil

L’uomo senza qualità, di Robert Musil

Si dice che gli autentici capolavori presentino due caratteristiche comuni: giungono al tramonto di un’epoca e sono incompiuti o scritti in esilio o parzialmente distrutti. Infatti siamo di fronte ad un capolavoro assoluto.
L’uomo senza qualità (Der Mann ohne Eigenschaften) è suddiviso in tre parti; i primi due volumi vengono pubblicati a Berlino rispettivamente nel 1930 e 1933. Lavoro di una vita come “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust e “Ulisse” di James Joyce. Romanzo autobiografico, in terza persona e ambientato nei primi anni del Novecento. Ampi stralci di tipo saggistico e storico-filosofici. Traduzione italiana difficoltosa (Anita Rhoper e in seguito Ada Vigliani). Kakania, Ulrich che riassume in sé tutte le qualità e quindi non ne ha. Influenza nietzschiana, malattia della volontà, lontananza dal senso comune. Bibbia decadente. Incapacità e inettitudine, difficoltà di rapporto con gli altri, ricchezza intellettuale priva di qualsivoglia passione. Ironia, irrazionalità, erotismo, donne stupende, da Clarisse a Bonadea, da Diotima alla gemella Agathe, politici importanti come Arnheim/Rathenau, Azione parallela, salotti viennesi, casta militare e Grande Guerra, nascita del Nazismo e Regno Millenario. Musil vede nel Nazismo la vera morte del mondo occidentale. Gli esseri umani sono dotati di libero arbitrio? Ulrich se lo domanda in riferimento al criminale Moosbrugger. Passività attiva e nichilismo di forza: Musil non è Oblomov o l’inetto Zeno; in lui è presente la dimensione della possibilità e quindi del poiein, del pratico, dell’azione. Ulrich utilizza materiali scientifici e modelli matematici, teorie di Mach, cinetica dei gas, equazioni di termodinamica. La Storia del mondo come Storia di mediocrità scientifica e inafferrabilità spirituale della vita; da qui la via della salvezza come equidistanza dalla stupidità e dalla genialità. Anche se alla fine Ulrich afferma che il genio è “l’unico valore umano assoluto, anzi, l’unico valore umano e basta”. La difficoltà consiste nello stabilire cosa sia il genio visto che persino una banale meteorologia non ci sa dire che tempo ci sarà domani. E poi non è detto che la genialità sia espressione di grandezza d’animo… anzi… potrebbe essere uno sperpero.

In definitiva… finis Austriae, lettura impegnativa, antidoto alla banalità, tentativo di rientrare nell’Eden, intelligenza, pensiero, leggerezza meditata… il massimo!

“La polizia non solo sa smembrare un uomo al punto che non ne resta più nulla, ma con quei pezzi insignificanti lo ricompone in modo inconfondibile e da quelli lo riconosce. Per compiere questa operazione è sufficiente che venga aggiunto un elemento imponderabile che la polizia chiama sospetto.”

J.V.

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