L’impero sassone di Ottone il Grande

L’impero sassone di Ottone il Grande

Dopo la dissoluzione dell’impero carolingio, il Conte Eude, il difensore di Parigi dai normanni, viene eletto re dai signori francesi il 23 febbraio 888. Per rafforzare la propria posizione giuridica riconosce l’alta sovranità di Arnolfo di Carinzia, re di Germania e di sangue carolingio in quanto figlio illegittimo del re dei Franchi orientali e re d’Italia Carlomanno e della sua concubina Liutwwindis. Qui si apre una delle pagine più intricate della storia medievale, complessa persino al tempo in cui i professori di storia spiegavano e gli allievi studiavano. Comunque proviamo. Eude si scontra con Carlo, figlio di Luigi il Balbo e sostenuto da Folco arcivescovo di Reims che lo consacra re il 28 gennaio 893. Arnolfo funge da arbitro tra i due e raggiunge una mediazione quattro anni dopo, forte del titolo imperale. Eude e Carlo si dividono lo stato e, non avendo eredi, alla sua morte, avvenuta il primo gennaio 898, Carlo sarà unico re. Detto il semplice o insipiens, in realtà prese due decisioni importanti: la pace col potente normanno Rollone, duca di Normandia dal 911, col trattato di Saint-Clair-sur-Epte. Il duca inaugura un sistema di governo che troveremo anche in Inghilterra e in Italia meridionale basato sul ripristino dell’ordine. Inoltre fu in grado di resistere alle richieste tedesche di Enrico I l’Uccellatore. Il povero Carlo finirà i suoi giorni prigioniero di Rodolfo di Borgogna nel 929. Intanto gli Ungari imperversa e la Lorena passa al regno tedesco. Nel 933 Enrico I di Germania ferma gli Ungari e getta le basi della dinastia sassone. Suo figlio Ottone I attacca la Francia, riceve omaggio da Ugo, cognato del defunto Rodolfo di Borgogna e ormai vero padrone del paese. Ugo il Grande dopo alterne e complesse vicende lascia il potere al figlio Ugo, detto in seguito Capeto, che riuscirà a farsi eleggere Re di Francia cambiando definitivamente la dinastia. Grazie al Capeto, grande guerriero ed astuto politico, il regno di Francia si espande e si consolida. Saranno detti Capetingi i re di Francia sino al 1830. In Italia intanto si fronteggiano Berengario del Friuli e Guido di Spoleto con vittoria finale del secondo eletto re nella dieta di Pavia e sostenuto anche dalla Chiesa romana. Scontri con l’imperatore Arnolfo che devasta il bergamasco. Guido muore nell’894. Gli succede il figlio Lamberto che si divide il paese con Berengario del Friuli. Pacificata la situazione Lamberto vuole vendicarsi dell’esuberante papa Formoso che aveva chiamato per ben due volte Arnolfo di Carinzia. Formoso era appena deceduto ma il nuovo papa Stefano VI piegato agli interessi spoletini avvia un macabro processo contro il cadavere. Nell’898 muore Lamberto e Berengario resta unico re d’Italia ma deve affrontare ungari, saraceni e Ludovico di Provenza. Il 7 aprile 924 viene assassinato. Diviene padrone di un’Italia stremata dalle lotte intestine un altro Berengario, marchese di Ivrea, protetto da Ottone I. Commette però l’errore di voler a tutti i costi il matrimonio tra suo figlio Adalberto e Adelaide, figlia di Rodolfo II di Borgogna e vedova di Lotario di Provenza. Adelaide fugge e si rivolge ad Ottone.

Qui inizia la convergenza tra i destini storici italiano e tedesco. Ottone sposa Adelaide e scende in Italia. Ottone come re di Germania era a capo di cinque ducati di stirpe (Stamm). Sassonia, Baviera, Franconia, Svevia e Lotaringia. Ora occorre fare un passo indietro. Il 10 novembre a Forcheim i signori tedeschi scelgono il nuovo re nella figura di Corrado, duca di Franconia. In realtà i duchi più potenti sono il Baviera e il Sassonia. Corrado tenta una politica di pacificazione e di accordo con la Chiesa. Muore il 23 dicembre 918 senza aver centrato il proprio obiettivo. La corona passa al sassone Enrico, potente e vincitore degli ungari. Inoltre Enrico tratta con alterigia anche la Chiesa e si appoggia al potere militare dei grandi feudatari. Grazie al potere militare batte ungari, boemi, slavi e danesi. Alla sua morte, nel 936, la sua autorità è indiscussa.

Gli succede il figlio Ottone, dal carattere fermo ed autorevole, coraggioso e grande guerriero, prudente e accorto. Militare sino al midollo, di scarsa cultura ma di profonda religiosità e in possesso di una visione di lungo periodo. Incoronato ad Aquisgrana con enorme solennità l’8 agosto 936. L’arcivescovo di Magonza, assistito da quelli di Treviri e Colonia, lo conduce al centro della navata e gli consegna le insegne del potere, spada, bracciali, mantello, scettro, bastone e corona. Poi Ottone sale sul trono di pietra di Carlomagno. Inizia così il simbolismo sontuoso che accompagna i sovrani medievali. Poi un faraonico banchetto nel corso del quale Ottone viene servito dagli altri quattro duchi. Regnum teutonicorum e continuità con Carlomagno. L’impero si era dissolto nell’888 ma restava viva l’idea imperiale come unione politica e religiosa. Dopo aver rafforzato ulteriormente la propria posizione, il re scende in Italia con Adelaide nel 951 alla testa di un imponente esercito. Entra in Pavia e assume il titolo di re d’Italia senza preoccuparsi del ruolo della Chiesa. Poi sposa Adelaide che si dimostrerà assai capace ed accorta. Torna in Germania a causa di disordini. Nel 954 gli ungari entrano in Baviera e devastano il territorio. Finalmente il 10 agosto 955 sulle rive del fiume Lech si svolge una delle più importanti battaglie della storia d’Europa. Ottone sbaraglia gli ungari e li costringe nell’antica Pannonia. Inizia così il regno d’Ungheria, baluardo contro tartari e turchi. Poi sbaraglia gli slavi. Il prestigio di Ottone è immenso. Nel 961 torna in Italia e il 31 gennaio dell’anno seguente viene incoronato solennemente imperatore a Roma. Ottone conferma al papa i suoi possessi col Privilegium otonianum. Unione di Germania e Italia e conseguente problema storiografico che esplode nella sua drammaticità tra 1860 e 1870. Piccoli e grandi tedeschi. Polemica sterile ai fini del significato del sacro romano impero della nazione tedesca e della sovranazionale concezione del potere medievale, incurante della diversità linguistica. Prevalgono invece l’unità religiosa e l’uso del latino.

Da qui l’importanza di un intellettuale come Gerberto d’Aurillac e la sua visione europea. I rapporti con l’Oriente bizantino culminano col compromesso del 969 quando il figlio di Ottone, il futuro Ottone II sposa la principessa bizantina Teofano. I bizantini consideravano l’imperatore occidentale come un capo barbaro e non un successore di Roma. Teofano rivelerà doti eccelse sul piano umano e politico. Restano così aperti il problema dell’Italia meridionale e quello dell’evangelizzazione dell’est europeo. Ogni iniziativa si interrompe con la morte di Ottone il Grande il 7 maggio 973 a Memleben. Lascia il regno al figlio Ottone II coadiuvato da Adelaide e Teofano.

J.V.

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