Le donne di Anfissa, di Lawrence Alma-Tadhema

Le donne di Anfissa, di Lawrence Alma-Tadhema

Lawrence Alma- Tadema (1836- 1909), origine olandese, famoso in epoca vittoriana. Fascino dell’antichità egizia, greca e romana.

Le donne di Anfissa, dipinto nel 1887, esposto alla Royal Accademy ed oggi conservato a Williamstown nel Sterling and France Institute. Olio su tela, si ispira ad un episodio storico tratto dalle “Questioni Greche” di Plutarco. Lo storico scrive che, intorno alla metà del III secolo a.C., alcune Menadi durante le Agrionie, feste notturne segrete in onore di Dioniso, giungono nell’agorà di Anfissa, città della Focide, in preda a una follia incontrollata e vengono soccorse dalle donne del luogo. Vestite di nebris o altre pelli animali, con una corona di edera o quercia o abete, cantano, danzano e vagano come animali per monti e foreste. Praticano lo sparagmòs, squartamento di animali a mani nude, che poi mangiano crudi (omophagia). Agitano il tirso, una picca avviluppata dall’edera sulla sommità. Trance e annientamento dionisiaco, perdita delle inibizioni. Le ninfe del vicino monte Nisa sono state le nutrici del Dio bambino alle quali Zeus lo aveva affidato dopo averlo partorito dalla propria coscia. In risalto il tamburello, strumento del culto dionisiaco indispensabile per entrare in comunione con Dioniso.

Profonda conoscenza del mondo greco. Nostos arcaico e sensualità smisurata.

J.V.

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