IL PROBLEMA TELEVISIONE

“Fra 30 anni l’Italia non sarà come l’avranno fatta i governi, ma come l’avrà fatta la TV.”
(Ennio Flaiano)

Flaiano muore nel 1972. Profetico è dire poco… purtroppo. La televisione oggi è “il problema”. Più in generale direi che “l’informazione “ è il problema. Questo non significa che non esistano buoni giornalisti. Per fortuna ci sono e spesso combattono contro gogne mediatiche, risse televisive e manipolazioni pelose. Però sono una minoranza e se hanno coraggio e onestà intellettuale solitamente vengono messi ai margini. Badate che quando parlo di pessima informazione non mi riferisco ai bassifondi del gossip ma anche a diversi giornalisti televisivi e della carta stampata che godono di un certo prestigio.


Malgrado abbia personalmente subìto una pesante gogna mediatica, e soprattutto per questo, sono convinto che soltanto una buona informazione sia garante della tenuta civile e democratica di un paese.
Conosco molti giornalisti e noto che i più onesti intellettualmente non hanno vita facile, al contrario degli yes-man e di coloro che pur di far crescere la famigerata audience o vendere quattro copie in più sono disposti a stravolgere la realtà e sbattere mostri in prima pagina. Prima o poi usciremo dall’attuale emergenza dovuta alla pandemia e, si spera, da questa orribile guerra e allora, se vorremo restare un paese libero, occorrerà riflettere e agire su Sanità pubblica (meno tagli e meno insulti), Scuola pubblica (unico serio investimento a lungo termine), Informazione (garanzia di un paese civile e democratico) e Giustizia (ritorno ad un sano e civile garantismo costituzionale).

J.V.

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