Gentilezza

Gentilezza

“Tenerezza e gentilezza non sono sintomo di disperazione e debolezza, ma espressione di forza e di determinazione.”(Khalil Gibran)

Cortesia e gentilezza sono assai rare al nostro tempo. È un gran peccato, un brutto vivere, una volgarità. Quasi tutti vogliono aver ragione invece di preoccuparsi di essere gentili. Da molto tempo ho scelto la strada della gentilezza. È una strada dura da seguire, spesso si inciampa e l’uomo antico prende il posto del nuovo, Ludovico ritorna. La sofferenza spinge all’odio ed occorrono mente fredda e cuore caldo per convertire il sentimento negativo in gentilezza. In realtà la gentilezza dovrebbe diventare il modo naturale della vita, non l’eccezione. Forse davvero, come dicono, il silenzio è la gentilezza dell’universo. Dovremmo sempre ricordare che coloro che incontriamo hanno paura di qualcosa e la nostra gentilezza potrebbe aiutarli. Anche e soprattutto silenziosamente. Prima o poi si accorgeranno della nostra gentilezza. Se abbiamo in testa buone letture i nostri gesti saranno spontaneamente ed autenticamente cortesi, offriremo forza e gentilezza ad un tempo, una miscela davvero potente. Forza e gentilezza silenziose… ecco la chiave di volta.

Sorridere abbassando lo sguardo è quanto di più nobile possa esistere. Forse è veramente questo il volto di Dio. Contano i piccoli gesti, le minute attenzioni, la magia della cura inaspettata. Rispondere con gentilezza al volgare urlatore è un coraggioso atto di forza. Occorre vedere oltre i difetti dell’altro, scorgere il suo bisogno di comprensione. Soltanto chi ha molto sofferto e ha subito umiliazioni ed offese acquisisce questo tipo speciale di vista.Piccoli ed apparentemente insignificanti gesti mi aiutano a riconoscere le persone gentili: passare il piatto vuoto al cameriere, sbucciare la frutta per gli altri, sorridere ad una persona in difficoltà, ascoltare silenziosamente… e molto altro. So benissimo che molti scambiano tutto ciò per sentimentalismo mieloso ed ipocrita. Non importa. Non devo convincere nessuno. Nella mia vita ho incontrato troppi cinici saccenti (soprattutto tra persone che pensano di aver ragione e di trovarsi per definizione dalla parte del bene). Persone che “hanno capito tutto e sanno sempre da che parte stare”. Evidentemente ho capito poco e mi trovo quasi sempre inadeguato. Cinici che ti guardano come un povero mentecatto. Conosco quello sguardo ed ogni volta che lo incontro mi sento più forte. Sono vecchio e ammiro le persone gentili, quelle che ti aiutano in silenzio e di nascosto. Sono fortunato perché quasi tutti coloro con cui lavoro sono persone gentili, mi aiutano senza dir nulla, comprendono le mie difficoltà, risolvono molti problemi e non se ne assumono il merito.

Dovrei imparare ad essere più gentile con gli scortesi perché probabilmente sono i più disgraziati. La mia gentilezza inaspettata potrebbe destare la loro meraviglia e la meraviglia è il vero antidoto contro il cinismo saccente e maleducato.Dedicato alla merlettaia, a Charlot, ad Amélie, ad Anna, a Edmond, alla presidentessa di Tourvel, a Sonja, ad Eugenia, a coloro che riescono ancora a meravigliarsi… a tutti coloro che soffrono in silenzio e possiedono mente e cuore declinati al femminile.

J.V.

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