Così parlò Zarathustra

L’idea di Così parlò Zarathustra balenò a Nietzsche come una folgorazione nell’agosto del 1881, in Engadina, «6000 piedi al di là dell’uomo e del tempo». Essa coincise con il rivelarsi dell’«eterno ritorno», la misteriosa intuizione che segna il passaggio alla ultima fase del pensiero di Nietzsche e lo tramuta tutto dall’interno. Così anche lo Zarathustra rielabora e ripresenta tutto ciò che Nietzsche era stato fino allora in una forma assolutamente nuova, e soprattutto in una forma incompatibile con i canoni della filosofia occidentale. «Un libro per tutti e per nessuno» dice il sottotitolo: proprio perché obbliga il pensiero a parlare immediatamente, fuori da ogni tecnicismo, in una forma poetica e profetica, Zarathustra è sempre stato il libro più letto e venerato di Nietzsche, ma al tempo stesso è il suo libro di enigmi, protetto da saldi sigilli, un libro che sorprende e appare diverso ogni volta che lo si apre. Nietzsche fu del tutto conscio di questo doppio carattere dello Zarathustra, e in certo modo di tutta la sua opera. In una lettera del 1884 scriveva: «Chissà quante generazioni dovranno trascorrere per produrre alcune persone che riescano a sentire dentro di sé ciò che ho fatto! E anche allora mi terrorizza il pensiero di tutti coloro che, ingiustificatamente e del tutto impropriamente, si richiameranno alla mia autorità. Ma questo è il tormento di ogni grande maestro dell’umanità: egli sa che, in date circostanze del tutto accidentali, può diventare con la stessa facilità una sventura o una benedizione per l’umanità». (Risvolto di copertina)

Così parlò Zarathustra. Un libro per tutti e per nessuno (Also sprach Zarathustra. Ein Buch für Alle und Keinen) di Friedrich Nietzsche, composto in quattro parti fra il 1883 e il 1885. Uno dei libri più venduti e meno letti… e meno compresi probabilmente. Eterno Ritorno, morte di Dio, Oltreuomo, Bibbia rivisitata, allontanamento da Schopenhauer e Wagner, fiducia in se stessi, attaccamento alla Terra e rinuncia ad ogni illusione oltremondana.


« Vi scongiuro, fratelli, restate fedeli alla terra e non credete a coloro i quali vi parlano di sovraterrene speranze! Essi sono degli avvelenatori, che lo sappiano o no. Sono spregiatori della vita, moribondi ed essi stessi avvelenati, dei quali la terra è stanca: se ne vadano pure! »


Lo Zarathustra è incompatibile con i canoni della filosofia occidentale . ” Un libro per tutti e per nessuno” proprio perchè obbliga il pensiero a parlare immediatamente, fuori da ogni tecnicismo, in una forma poetica e profetica : tutti possono leggerlo , ma chi può capirne fino in fondo il significato ? Probabilmente nessuno a causa della sua ambiguità e polisemia.
Nietzsche passa dalla fase morale al profetismo e al lirismo, lasciando sbigottiti per acume, intuizione e immensa cultura. Filosofia sotto forma di poesia. Melanconia, silenzi eloquenti, incubi, natura contro ragione, metamorfosi continua, parto complicato e assai rischioso, coraggio contro compassione… Se tutta la filosofia è oggi incompresa (sia sufficiente pensare alle banalizzazioni terminologiche), questa è l’opera meno compresa, così come Nietzsche, uno dei massimi pensatori di ogni tempo, è stato e viene continuamente frainteso. Del resto di che stupirsi? Il nostro è il mondo della Tecnica, della Velocità (senza sapere dove si va), dell’ipercinetismo fine a se stesso… la mente geniale di Nietzsche aveva previsto tutto, poi non ha retto il peso di un pensiero così potente e si è ammalata, non ha più pensato sino alla morte del corpo ormai sano. Scrivo queste parole con commozione e nella speranza che qualche giovane intuisca davvero la grandezza della filosofia in controtendenza con le banalizzazioni contemporanee dove si tenta di gettare in ridicolo ciò che non si comprende.

J.V.

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