CIÒ CHE RESTA DEL GIORNO

CIÒ CHE RESTA DEL GIORNO

“Sicuramente i più coraggiosi sono coloro che hanno la visione più chiara di ciò che li aspetta, così della gloria come del pericolo, e tuttavia l’affrontano.”

(Tucidide, Guerra del Peloponneso)

Cosa lega la Russia, l’Iran, la Turchia e la Cina? Cosa lega la dittatura militare-petrolifera di Vladimir Putin, la teocrazia sciita di Teheran, il regime islamista sunnita di Recep Tayyip Erdogan e il Partito comunista cinese di Xi Jinping? La loro ostilità verso la libertà individuale, lo stato di diritto e la democrazia liberale, il rifiuto dei valori universali e, soprattutto, la percezione del declino occidentale. Iran e Corea del Nord forniscono armi a Putin che, a sua volta, appoggia apertamente i nemici di Israele mentre Erdogan approfitta della destabilizzazione per cacciare 120 mila armeni dal Nagorno-Karabakh. Russia e Iran beneficiano del terrorismo di Hamas in odio agli accordi di Abramo. La politica “America First” di Trump impedisce al Congresso americano di adottare linee di aiuto congiunto a Kiev e Gerusalemme e il Partito Democratico americano si divide tra coloro che sostengono Israele e quanti vorrebbero privilegiare la causa palestinese. In questo scenario tremendo la Cina attende il momento propizio per divorare Taiwan. Il governo di Benjamin Netanyahu dal canto suo sta tragicamente sbagliando comportandosi come se il problema palestinese non esistesse. In questo scenario apocalittico è pura illusione ritenere che il nostro vecchio mondo europeo possa continuare a vivere in pace e sicurezza. È giunto il tempo di affrontare la dura realtà della Guerra. È giunto il tempo in cui non sarà sufficiente cullarsi con scemenze woke e manifestazioni di piazza alla fine delle quali tornare nelle nostre confortevoli case. La campana suonerà anche per noi e allora forse finiremo di sputare addosso all’Occidente. Sarà bene che tutti ricordino anche ciò che di buono possediamo, sia pur in mezzo a molti errori: libertà, democrazia, diritti civili.

È stato lungo e faticoso conquistarli… perderli è questione di un attimo e stiamo percorrendo la strada che porta al baratro fingendo che tutto vada bene. Il Titanic affonda e noi mettiamo a posto le tendine degli oblò baloccandoci con Greta, desinenze in a, schwa e altre amenità. Fortunatamente qualcuno, sia pur timidamente, inizia ad aprire gli occhi.

J.V.

Rispondi