Pochi e scontati spunti sulla Curiosità

Pochi e scontati spunti sulla Curiosità 


“Non è l’affievolirsi della vista, dell’udito, della memoria, della libido che segna l’avvento della vecchiaia e annunzia la prossima fine; ma è, dall’oggi al domani, la caduta della curiosità.”(Gesualdo Bufalino, Bluff di parole, Bompiani, 1994)

Curiosità deriva dal latino Cura, sollecitudine. In positivo significa desiderio di conoscere e lo riferiamo all’ambito scientifico-filosofico. Poi esiste un tremendo significato negativo riferito al desiderio inopportuno, volgare e pessimo di intromettersi nei fatti altrui. Inutile dire che tanto apprezzo il comportamento dello scienziato quanto disprezzo la pessima modalità dell’uomo comune. Einstein, Newton, Bruno, Platone e Nietzsche sono benefattori dell’umanità mentre i curiosi da strapazzo andrebbero presi a sanissimi ceffoni. Detesto le persone curiose, mi irritano profondamente, le trovo sciatte e volgari, bizzarre e pronte a spettegolare e a partecipare alla gogna mediatica. Torniamo all’aforisma di Bufalino, quindi all’accezione positiva della Curiosità. I grandi intelletti devono essere curiosi e possedere il dono della meraviglia. In questo modo si accresce la conoscenza. Basta tenere fermo l’ammonimento dell’immenso Pascal “La curiosità è solo vanità. Molto spesso ci auguriamo non di conoscere, ma di parlare. Non affronteremmo un viaggio in mare per il solo piacere di vedere senza speranza di poterlo mai raccontare.” Insomma occorre una spinoziana cautela per evitare guai. 


Un costume spregevole consiste nel voler curiosare nei guai altrui all’unico scopo di conoscere i particolari della sofferenza. Le persone volgari provano piacere nell’ascoltare le disgrazie altrui. Questo è il vero motivo per cui sono ostile al lamento. Gli uomini dallo spirito greve si divertono a curiosare quando accade una disgrazia al vicino. Come al solito Nietzsche ci illumina “Se la curiosità non esistesse, si farebbe assai poco per il bene del prossimo. Ma la curiosità si insinua sotto il nome di dovere o di pietà nella casa dello sventurato e del bisognoso. Forse anche nel famoso amore materno v’è una buona parte di curiosità.”
Anche nell’innamoramento esiste una grossa fetta di curiosità mista ad illusione, cosa comprensibile e terribilmente umana ma non per questo meno pericolosa. Per ciò che mi riguarda provo ogni giorno curiosità intellettuale, riesco ancora a meravigliarmi e trovo sano questo costume. Non sono invece curioso dei fatti altrui e mi irritano le persone banalmente curiose. Il verbo irritare è ovviamente eufemistico. Provo autentico disprezzo per chi si impiccia dei fatti altrui e credo si debbano, come ho già accennato, ripristinare pene corporali per tali insulsi soggetti. 
“Il pubblico ha un’insaziabile curiosità di conoscere tutto, tranne ciò che vale la pena conoscere.”(Oscar Wilde)


Come sempre Wilde sintetizza magistralmente…


J.V.

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