Callas
Maria Callas
“Maria Callas ha dalla sua prima apparizione ecceduto le attese stucchevoli dei melomani imponendosi, carismatica, come un altrove non solo del melodramma, di pur gradevole routine, ma soprattutto in quanto musicalità in persona. Perfetta, eppure oltre la musica […] Sarebbe un oltraggio definirla miseramente una “grande cantante”. Era, ed è, l’arte.” (Carmelo Bene)
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Anna Maria Cecilia Sophia Kalogheropoulou, New York, 2 dicembre 1923 – Parigi, 16 settembre 1977. Voce meravigliosa, commovente, drammatica e agile ad un tempo. Belcantorenaissance. Bellini e Donizetti in particolare, ma poi Verdi, Puccini, Bizet. Tutto ciò che tocca Maria si trasforma in bellezza incantata. Si ascolta questo meraviglioso soprano e si piange in silenzio. Sciagurato e povero chi non ha ascoltato Maria/Lucia di Lammermoor o Maria/Manon o Carmen o Norma o Violetta… Talento precoce, amante delle lingue, deve sopravvivere nella Grecia occupata dai tedeschi. 1949 anno della consacrazione con I Puritani. Poi periodo d’oro alla Scala con Mario Del Monaco, Giuseppe Di Stefano, Giulietta Simionato. Poi trionfo americano e anni d’oro tra il ‘51 e il ‘57. Elisabeth Schwarzkopf, sua grandissima estimatrice… e basterebbe questo visto il talento infinito della Scwarzkopf. Poi si ispira alla mitica Audrey Hepburn e perde ben trentasei chili. La trasformazione aiuta assai la presenza scenica. Il critico Andrè Tubeuf “La Callas è l’unica cantante che può avvicinare all’opera lirica chi non ama questa forma d’Arte. Una persona così straordinaria toglie loro ogni alibi.” Incredibile in Traviata… Maria dona a Violetta il fisico e l’espressione della Hepburn con pose tragiche alla Duse, passando per gli enigmi della Garbo. Purtroppo entra in pieno star-system con tutto ciò che ne segue in negativo. Rivalità con Tebaldi le costa non pochi fischi scaligeri e ravanelli sul palco. Il suo essere anche personaggio da rotocalco non aiuta l’equilibrio. Poi le luci accecanti di Aristotele Onassis e i primi cedimenti. Separazione dal marito, scandalo… Maria preda dei famelici paparazzi. Inizia il declino, la voce è più debole, Maria è stanca.
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Il 5 luglio ‘65 si esibisce al Covent Garden alla presenza della regina. Poi la rottura con Onassis e la depressione. Incontra Pasolini e respira un po’ d’aria fresca sul set di Medea. Il poeta/regista resta colpito da Maria “mi affascina in lei questa violenza dei sentimenti… è incapace di provare un sentimento piccolo, meschino”.
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Callas e Pasolini

Ultima delusione con Di Stefano e poi esilio parigino. Tristezza per la morte del padre e del suo grande amico, il maestro Tullio Serafin. Poi nel ‘75 muoiono Onassis e Pasolini. L’anno seguente muore anche Luchino Visconti. Maria si sente come Manon. Si spegne il 16 settembre 1977. Le sue ceneri sparse nel mar Egeo.
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“Era nata per cantare e per stare sulla scena. La musica e la sua voce entravano dentro il cuore, lei produceva melodia. Aveva dentro di sé, dentro la sua voce, la vita.” (Franco Corelli).
J.V.

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