Claudio Costantini. Uno scritto del 1990

Claudio Costantini. Uno scritto del 1990

Così scrive suo figlio Stefano:
Una Domenica qualunque, il 31 Maggio del 2009, mio padre si è ricongiunto con i suoi antenati, lasciandomi in un mare di carte.
Tra queste ritrovo uno scritto, sotto il titolo di “Uguali”, che oggi suona profetico – nonostante la profusione di parentesi – e di cui mi piace condividere questo breve estratto:

“La guerra fredda (e l’età delle Grandi Guerre) si è conclusa con la disfatta del comunismo (o di quello che si è inteso per comunismo negli ultimi settant’anni). La disfatta del comunismo non vuol dire però legittimazione del capitalismo, né va confusa con il trionfo della democrazia. Di democrazia ce n’è sempre meno nel mondo capitalistico, e di qualità sempre più scadente. I regimi “democratici”, abbandonate le vecchie sembianze liberali e smarrito il gusto della tolleranza, tendono un po’ dovunque, confortati da larghi consensi elettorali, ad assumere i tratti furbeschi o malavitosi di un sistema di potere placidamente corrotto e paternalisticamente autoritario, connivente con i forti e implacabile con i deboli, intimidatorio quanto basta a emarginare i diversi, i renitenti, i refrattari. Se il comunismo (che per decenni ha dato espressione, bene o male, alle speranze di una massa imponente di persone oneste) non è più neppure un’illusione, è assai improbabile che tocchi al capitalismo e ai suoi “democratici” paladini assicurare un futuro civile all’umanità.”

Claudio Costantini, Genova, Maggio 1990

Claudio, grande Maestro e amico sincero, uomo con schiena diritta ed intelligenza finissima aveva compreso tutto più di trent’anni fa.
Ci manchi caro Claudio, manchi a tutti noi.
Un abbraccio caro Stefano.

J.V.

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