Via col vento

Via col vento (Gone with the Wind) è un film del 1939 diretto da Victor Fleming. Adattamento dell’omonimo romanzo del 1936 di Margaret Mitchell, il film fu prodotto da David O. Selznick della Selznick International Pictures.

* Clark Gable: Rhett Butler
* Vivien Leigh: Rossella O’Hara
* Leslie Howard: Ashley Wilkes
* Olivia de Havilland: Melania Hamilton
* Thomas Mitchell: Geraldo O’Hara
* Barbara O’Neil: Elena O’Hara
* Evelyn Keyes: Susele O’Hara
* Ann Rutherford: Carole O’Hara
* George Reeves: Stuart Tarlenton
* Fred Crane: Brent Tarlenton
* Hattie McDaniel: Mami
* Oscar Polk: Pork
* Butterfly McQueen: Prissy
* Victor Jory: Jonas Wilkerson
* Everett Brown: Sam
* Howard Hickman: John Wilkes
* Alicia Rhett: Lydia Wilkes
* Rand Brooks: Carlo Hamilton
* Carroll Nye: Franco Kennedy
* Laura Hope Crews: zia Pittypat
* Eddie Anderson: zio Pietro
* Harry Davenport: dott. Meade
* Leona Roberts: Carolina Meade
* Jane Darwell: sig.ra Merriwether
* Ona Munson: Bella Watling

Rossella O’Hara ama l’esangue Ashley, ma lui sposa Melania, talmente buona e gentile da risultare indigesta ad una mente normale. Intanto Rossella si sposa ben tre volte. Si accorge che di Ashley non le importa nulla soltanto dopo 222 minuti, ma ormai è troppo tardi per tenersi stretto Rhett Butler visto che gli ha inquinato la vita col fantomatico amore di lei per l’altro. Per capirlo ci vuole la morte di Melania. Rossella a questo punto rincorre Rhett e piangendo dice “Che ne sarà di me?”. La risposta è storica “Francamente me ne infischio”. L’essenza del film, e la sua grandezza, è questa. Come corollario abbiamo la guerra civile americana, detta impropriamente “di secessione “. Il Sud, come era nelle previsioni, perde e un mondo giunge al tramonto. Siamo di fronte al film che ha avuto più spettatori nella storia del cinema. Tre milioni e mezzo di dollari di investimento nel 1939. Tratto dal massimo best-seller dell’epoca, opera di Margareth Mitchell, viene prodotto da David Selznick, autore e padrone, cambiando ben tre registi (Cukor, Wood e Fleming). Prodotto all’insegna del “gigantesco” e della cura maniacale di ogni particolare: il miglior architetto, Manzies; il miglior stilista, Plunkett; il miglior sceneggiatore, Howard; il miglior fotografo, Haller; e il miglior compositore, Steiner. Tutti premi Oscar. Caso nazionale: manca la protagonista. Iniziano le riprese senza Rossella. Le dive di Hollywood vengono esaminate e scartate, poi all’improvviso Selznick sceglie la semi-sconosciuta odiosa e inglese Vivian Leigh. Un’antipatica inglese interpreta il ruolo della donna-simbolo del Sud! Dopo diciotto mesi di lavoro il film viene presentato in prima mondiale ad Atlanta, teatro di gran parte della vicenda, nel dicembre del 1939, alla presenza degli ultimi ultimi, decrepiti, reduci della guerra civile. Trionfo assoluto in tutto il mondo. In Italia arriva dieci anni dopo. Via col vento è un film perfetto, una “grande evasione” di altissima qualità dove tutto funziona, dalla recitazione alla sceneggiatura, dalla ricostruzione storica alla musica. Film per la famiglia, con eccellenti contenuti didattici, inventa una serie di luoghi tipici della cultura cinematografica del Novecento, dalla grinta di Gable all’antipatia di Vivian Leigh, dalla bolsa inattività di Howard alla dolcezza melensa e zuccherosa della de Havilland. Una figura su tutte: Mamie. Siamo tutti cresciuti con queste figurine. Via col vento è molto più di un film: è un amico, un’abitudine, una presenza familiare, la cara zia, il salotto di casa. In qualsiasi momento venga proposto in televisione il gradimento risulta altissimo e sbaraglia qualsiasi concorrenza. Con Via col vento per fortuna si schianta anche il perfido politicamente corretto: badrone resta badrone e Mamie continua a dire Du caddiva Miss Rosella (rigorosamente con una esse sola) parlando con i verbi all’infinito. Film perfetto, capolavoro assoluto, intoccabile. Ne sa qualcosa quel furbacchione di Bruno Vespa. Gli uomini si identificano in Rhett e le donne in Rossella… la guerra civile americana? Quella è un’altra storia.

« Tara! A casa! A casa mia! E troverò un modo per riconquistarlo. Dopotutto, domani è un altro giorno! »

J.V.

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