Roma. La Prima Guerra Civile

Roma. La Prima Guerra CivileAlla morte di Caio Gracco si apre lo scenario della Prima Guerra civile che vede protagonisti l’uomo nuovo Caio Mario e l’aristocratico Lucio Cornelio Silla. Pare che prima di morire Caio Gracco pronunciasse queste parole: “Ho gettato nel Foro delle spade con le quali i Romani si uccideranno l’un l’altro”. Probabilmente non vere ma rendono bene il clima.

Mario, protetto dai Metelli, tribuno della plebe, si distingue nelle campagne militari di Spagna e Africa. Diviene console e riforma in modo netto l’esercito. Vengono aperti i ranghi anche ai nullatenenti e i soldati percepiscono un salario. Da esercito di cittadini ad esercito legato al proprio generale, composto da mercenari professionisti. Forte di questa nuova arma Mario sconfigge Giugurta, i Cimbri e i Teutoni. La guerra civile inizia con la decisione del Senato di affidare la guida della guerra contro Mitridate Eupatore all’aristocratico Silla. Mario viene costretto alla fuga ma quando il nemico parte per l’Oriente, rientra a Roma e distrugge senza pietà i suoi oppositori. Viene eletto console per la settima e ultima volta. Stanco e provato muore subito dopo.

Intanto Silla, sconfitto Mitridate, rientra a Roma e fa scempio dei mariani. Liste di proscrizione, chiunque può uccidere impunemente chiunque. Orrore. Repubblica in pericolo. Silla, dittatore a tempo indeterminato, restituisce tutto il potere ai ceti aristocratici, riducendo il peso dei tribuni della plebe a vantaggio del Senato. Restaurazione oligarchica.  Nel 79 lo stesso Silla si ritira a vita privata e dopo un anno muore. Tiranno? O salva il salvabile? Di fatto la Repubblica è alla fine. Eserciti potenti in mano ad abili e spietati generali lotteranno per il potere, quello vero…

J.V.

Rispondi