Ricordi… 57

Ricordi… 57

Joseph L. Mankiewicz, Julius Caesar, 1953. Prima trasposizione cinematografica del testo di William Shakespeare.

Lo vidi nei primi anni settanta ed ebbi modo di apprezzare il talento immenso di Marlos Brando/Antonio, circondato da grandi attori come Louis Calhern/Cesare, James Mason/Bruto, John Gielgud/Cassio, Deborah Kerr/Porzia.Il discorso di Antonio sul cadavere di Giulio Cesare è un pezzo di storia del cinema e un concentrato di abilità retorica. Attori, maestranze, regista applaudirono Brando sul set per la incredibile prova d’attore.Iniziai a comprendere, affascinato dal testo del Bardo, la complessità della politica e la tragicità della lotta per il Potere… quello vero. In questa sede propongo la versione originale per dar modo di ascoltare la voce di Marlon Brando. Nella versione italiana è notevole il doppiaggio di Emilio Cigoli.

“Se avete lacrime, preparatevi a versarle ora. Tutti voi conoscete questo mantello […] Guardate, in questo punto è penetrato il pugnale di Cassio; guardate che squarcio ha fatto il perfido Casca; e per questo buco ha pugnalato il tanto amato Bruto e quando ha estratto il suo ferro maledetto, osservate come il sangue di Cesare l’ha inseguito, quasi precipitandosi all’aperto ad accertarsi se era stato Bruto o no a battere così snaturatamente, perché Bruto, come sapete, era l’angelo di Cesare. Giudicate voi, oh dèi, quanto caramente Cesare l’amava. Questo fu, di tutti, il taglio più crudele; perché quando il nobile Cesare lo vide vibrare il colpo, l’ingratitudine, più forte delle armi dei traditori, lo vinse del tutto; allora scoppiò il suo cuore possente e, coprendosi il volto col mantello, […] il grande Cesare cadde. Oh, che caduta fu quella, miei concittadini! Allora io e voi e noi tutti quanti cademmo, mentre il tradimento sanguinario trionfava su di noi. Oh, ora voi piangete e sento che provate la forza della pietà. Queste sono lacrime giuste. Anime gentili, perché piangete solo a guardare la veste ferita del nostro Cesare? Guardate qui! Qui c’è lui stesso, sfigurato, come vedete, dai traditori”

La retorica di per sé è uno strumento potentissimo. Spetta a noi decidere verso quale fine indirizzarla.In questo caso siamo di fronte ad un momento di retorica altissima, una vera e propria arte finalizzata alla tremenda lotta politica e militare che ne seguirà. Ho sempre detestato Bruto e gli altri cospiratori ma Bruto in modo particolare per la sua ipocrita vigliaccheria, la mancanza di riconoscenza, il moralismo insincero e tutto in nome del proprio egoistico interesse (ovviamente in buona fede come i peggiori soggetti) ammantato di amore per la libertà e per il popolo. Spero che Lucifero lo maciulli per l’eternità assieme a Cassio. Su Giuda… il discorso è assai diverso. Ma questa è un’altra storia (citazione per cinefili).

J.V.

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