Re Mida

Re Mida

Re Mida è un personaggio della mitologia classica. Ovidio nelle Metamorfosi, libro XI, racconta che è figlio della dea Cibele e del re della Frigia Gordio. Per alcuni è stato un sovrano nato attorno al II millennio a.c., per altri sarebbe da identificare con il re della popolazione dei Moschi Midas. Il racconto di Ovidio inizia con lo smarrimento in Frigia di Sileno, un satiro caro a Bacco (o Dioniso, per dirlo alla greca) che essendo ubriaco si era perduto. Viene ritrovato da due pastori che lo portano al cospetto del loro sovrano, ovvero Mida.Il re accoglie il satiro nella sua reggia e lo tratta con gentilezza, poi lo riporta in Lidia. Dioniso per sdebitarsi con il re, gli concede di esprimere un desiderio. Spinto dalla cupidigia Mida vuole tramutare in oro tutto ciò che tocca. Ben presto si rende conto dell’errore. Sarebbe morto di fame in breve tempo. Così supplica Dioniso di toglierli quel potere. Viene nuovamente esaudito. Ma i guai non finiscono perché Mida si inimica Apollo a causa di una disputa musicale. Il Dio irritato gli fa crescere due orecchie d’asino. L’unica persona a conoscenza del segreto del “re dalle orecchie d’asino” è il suo barbiere. Mida gli intima di mantenere il segreto ma il barbiere scava una buca nel terreno e urla “Re Mida ha le orecchie d’asino!” Apollo, accortosi di tutto, fa crescere delle canne sopra la buca in modo che mosse dal vento ripetano incessantemente la frase del barbiere. Così il mondo intero viene a conoscenza della vergogna del re.

Il mito verrà ripreso nel Medioevo da Béroul e Thomas nella storia di Tristano e Isotta. Grazie al nano di re Marco i due amanti fuggitivi vengono acciuffati e puniti. Ma il nano è inviso a molti cortigiani a causa del suo ruolo di informatore del re. I baroni ubriacano il nano e gli estorcono il segreto di re Marco.

Anche lui, come Mida, ha orecchie d’asino. Ovviamente il sovrano tradito e offeso decapita il nano con un colpo di spada.

J.V.

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