Poche note sulla Depressione

Poche note sulla Depressione 


“La depressione non equivale al dolore; il vero depresso ringrazierebbe il cielo se riuscisse a provare dolore. La depressione è l’incapacità di provare emozioni. La depressione è la sensazione di essere morti mentre il corpo è ancora in vita. Non equivale affatto alla pena e al dolore, con i quali anzi non ha niente in comune. Il depresso è incapace di provare gioia, così come è incapace di provare dolore. La depressione è l’assenza di ogni tipo di emozione, è un senso di morte che per il depresso è assolutamente insostenibile. È proprio l’incapacità a provare emozioni che rende la depressione così pesante da sopportare.”(Erich Fromm)


Non esiste depressione incurabile. È una malattia che può essere curata e scomparire. Però è pericolosa e può uccidere, è un male oscuro. È un’epidemia di portata mondiale e può essere combattuta con la cura, le attenzioni, l’amore… e qualche farmaco giusto. Senti che hai perso qualcosa e pian piano ti accorgi che hai perso te stesso. Ti sembra di essere un vetro rotto, non respiri bene, non vedi la luce, non riesci ad alzarti dal letto, non hai voglia di nulla. Vivi nel lutto, ti senti in colpa con i tuoi cari, odi la società consumistica perché intuisci che la radice del male potrebbe trovarsi proprio lì. Sei chiuso in un carcere dal quale non riesci ad evadere. Vorresti abbandonare tutti ma segretamente desideri che ti vengano a riprendere, che non ti lascino fuggire. Intanto ti spegni pian piano, vuoi annullarti, ti interroghi sul significato e sul valore della vita e ti senti inutile. Pensi a “Pastorale americana” e capisci che il mondo sta scivolando verso la palude del materialismo sfrenato dove la depressione diviene la condizione diffusa.Allora capisci che essere depresso è la naturale reazione contro il mondo ottuso nel quale vivi, un effetto collaterale del morire. Un tempo eri affascinante nella tua malinconia, adesso sei depresso e basta e non provi interesse  per niente. Adesso non sogni più e pensi alla Morte come una liberazione dalla paura di tutte le paure. Sai bene che il farmaco da solo è insufficiente e ti rende muto, elimina il linguaggio. Poi all’improvviso si dissolve, ti abbandona e ritorni a vivere, a leggere, a sperare. Comprendi che stai uscendo dalla nebbia e rivedi la luce. Perché tutto ciò è accaduto? Non lo sappiamo ma almeno ora sappiamo che si può guarire.


“Oggi ho ascoltato a lungo i gemiti e i silenzi di un amico invaso dalla depressione: ho capito che ci sono delle ragioni, non sempre esprimibili, ma ci sono anche fantasmi non dominabili che emergono prepotenti dal profondo del cuore. Siamo veramente un abisso, siamo vulnerabili!” (Padre Enzo Bianchi)


Non disperare, combatti. La depressione è un cane rabbioso che si può scacciare lontano da noi. Sempre. 


J.V.

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