Orfeo ed Euridice
Orfeo ed Euridice
Tracia al tempo degli Argonauti. Orfeo va alla conquista del vello d’oro. Apollo gli dona la lira, le Muse gli insegnano a suonare. Incanta uomini e cose con la meraviglia delle sue armonie. Placa gli animi e le onde del mare. Sposa la ninfa Euridice. Un giorno Euridice, mentre fugge infastidita dalle attenzioni del pastore Aristeo, viene morsa da un serpente velenoso. Muore e scende nella casa di Ade. Orfeo va a riprenderla suonando e cantando. Persino i dannati smettono di soffrire. Riconquista la sua amata a condizione di non voltarsi a guardare la sposa sino a quando non fossero usciti dalla casa di Ade, la più crudele divinità greca. Orfeo resiste sino al limitare del regno infernale, poi si volta e perde per sempre Euridice. Eschilo racconta che a causa del suo continuo lamento viene fatto a pezzi dalle baccanti. La sua testa viene gettata nell’Ebro e giunge sino all’isola di Lesbo dove continua a parlare fin quando Apollo lo mette a tacere per sempre. La sua lira viene trasformata in costellazione da Zeus per intercessione delle Muse e di Apollo stesso.
Orfeo ed Euridice
E se avesse ragione Gesualdo Bufalino? Orfeo si volta apposta… non errore ma  deliberata scelta, così il suo dolore avrebbe generato arte ancora più elevata ed armoniosa… e inimitabile.
J.V.