Il diavolo… probabilmente

Il diavolo… probabilmente

“Il più grande errore moderno non è l’annuncio della morte di Dio, ma l’essersi persuasi della morte del diavolo.”(Nicolás Gómez Dávila)

Διάβολος, diábolos, colui che divide, il calunniatore, l’accusatore, dal greco -διαβάλλω, diabàllo, composizione di dia “attraverso” bàllo “getto” e metaforicamente calunnio. In ebraico Śāṭān, avversario, nemico, colui che si oppone, accusatore in giudizio. Il diavolo si nasconde e confonde, semina discordia, tenta uomini e donne, insidia il nostro equilibrio psichico. Assume molti nomi: Iblis, Abaddon il distruttore, Belzebù il padrone delle mosche, Mefistofele, Pazuzu, Lucifero, Woland, Leviatano, Loki, Mammona, Moloch e altri ancora. Wolfgang Goethe e Thomas Mann lo descrivono bene, così come Roman Polanski e Robert Bresson. In realtà ognuno di noi è il suo proprio diavolo e ognuno di noi trasforma il mondo in un inferno. Il diavolo non riesce a peggiorarci dal momento che siamo già pessimi. Siamo invidiosi e crudeli, gelosi e rancorosi, capaci di qualsiasi nefandezza. I peggiori tra noi sono i moralisti eternamente indignati, persecutori senza scrupoli dei presunti peccati altrui. Ecco perché il diavolo vive. La sua morte è una falsa notizia messa in giro dal diavolo stesso perché vuole che non si creda in lui per poter meglio operare nell’ombra, paludato da giusto e rispettoso delle leggi e, come scrive Montesquieu, “Non c’è tirannia peggiore di quella esercitata all’ombra della legge e sotto il calore della giustizia”. La giustizia del diavolo cita persino la Bibbia per realizzare i propri scopi, parla in continuazione in contrapposizione al silenzio di Dio, attua crimine e vizio. Satana mescola continuamente verità e menzogna per ingannarci meglio e molti di noi vogliono essere ingannati perché portano dentro di sé il diavolo per poter sopravvivere. I movimenti di massa possono non credere in Dio ma certamente credono nel diavolo. Non mancano gli esempi nella storia del secolo scorso e nel tempo presente. Oggi il diavolo è stanco. Troppo lavoro… meglio lasciar fare agli uomini. Supereranno decisamente il maestro.

Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli. E Pietro gli disse: “Signore, con te sono pronto ad andare in prigione e alla morte”. Gli rispose: “Pietro, io ti dico: non canterà oggi il gallo, prima che tu per tre volte avrai negato di conoscermi”.

(Luca 22,31-34)

J.V.

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