Essere e tempo (Sein und Zeit), di Martin Heidegger

Essere e tempo (Sein und Zeit), di Martin Heidegger

Redatta tra il 1922 e il 1926, prima edizione Halle 1927

Vertice della filosofia del Novecento e del pensiero in generale. Riguarda il Senso dell’Essere. Opera incompiuta. L’uomo si interroga sull’Essere. Dasein (esserci)-uomo e primato ontologico dell’Essere nei confronti degli ambiti e dei concetti scientifici. Ontologia fondamentale che scaturisce da un’analitica esistenziale dell’esserci che si pone non onticamente rispetto agli enti ma ontologicamente. Metodo fenomenologico. Esserci è nel mondo in modo differente dagli altri enti. Ontologia tradizionale determina l’esserci secondo categorie inadeguate. Soltanto l’uomo esiste in quanto si rapporta all’ente non umano e a se stesso nella forma della comprensione dell’Essere. Circolo ermeneutico della scelta, della possibilità. Esistenza autentica sul piano ontologico, inautentica sul piano ontico. Si impersonale (das Man). Disposizione emotiva dell’Angoscia… “Il “davanti a che” dell’angoscia non è mai un ente intramondano. (…) Perciò l’angoscia non ha occhi per “vedere” un determinato “qui” o “là” da cui si avvicina ciò che è minaccioso. Ciò che caratterizza il “davanti a che” dell’angoscia è il fatto che il minaccioso non è in nessun luogo. L’angoscia non sa che cosa sia ciò davanti a cui essa è angoscia. “In nessun luogo” non equivale però a “nulla”, poiché proprio in esso si radica, per l’in essere spaziale, la prossimità in generale e l’apertura del mondo in generale. Il minaccioso non può perciò avvicinarsi nella prossimità secondo una determinata direzione; esso “ci” è già ma non è in nessun luogo; esso è così vicino che ci opprime e ci mozza il fiato, ma non è in nessun luogo. Nel “davanti a che” dell’angoscia si rivela il “nulla e in nessun luogo”.

Angoscia (Angst) non è paura (Furcht). Cura (Sorge). Nell’esistenza effettiva dell’esserci si dà l’estrema possibilità insuperabile: la morte. L’esserci quotidiano fugge la morte, quello autentico è essere per la morte (Sein zum Tode), un precorrimento della possibilità ultima che è al tempo stesso l’impossibilità di ogni poter-essere esistenziale. Chiamata della coscienza (Gewissen). L’esserci colpevole poiché le sue possibilità vengono originate da una impossibilità ultima. L’esserci è nullo nel suo progetto concreto. Soltanto nella risolutezza (Entschlossenheit) si aprono possibilità effettive rispetto alle quali l’autentico poter-essere se stesso agisce nel con-essere che si prende cura. L’unità dei momenti strutturali della cura risiede nella temporalità.

“Nella morte l’Esserci non è né compiuto né semplicemente dissolto né, tanto meno, ultimato o disponibile. L’Esserci, allo stesso modo che, fin che è, è già costantemente il suo “non ancora”, è anche già sempre la sua morte. Il finire proprio della morte non significa affatto un essere alla fine dell’Esserci, ma un essere-per-la-fine da parte di questo ente. La morte è un modo di essere che l’Esserci assume da quando c’è. “L’uomo, appena nato, è già abbastanza vecchio per morire”.

L’esserci che progetta il proprio essere tra la nascita e la morte temporalizza le proprie possibilità come storia, mentre nella quotidianità vive solo un oggi. L’ontologia tradizionale non coglie il senso l’essere dell’esserci a partire dalla temporalità e quindi non possiede una via che porti dal tempo originario al senso dell’essere. Opera fondamentale anche per Medicina, Psicoanalisi, Fisica (Carl Friedrich von Weizsäcker). Meccanica quantistica di Heisenberg e ontologia post-metafisica e fenomenologica di Heidegger. Conferenza su Die Zeit des Weltbildes. Heidegger comprende nella scienza moderna anche la fisica quantistica come caso estremo, al limite. Epoca moderna è l’epoca in cui il mondo è la sua configurazione matematica, configurato in modo da essere completamente calcolabile e quindi prevedibile e gestibile. Principio di indeterminazione. Crisi del rapporto soggetto-oggetto. Fisica chiama e fenomenologia risponde, almeno in questo caso limite. Ritorno a Parmenide dove essere e pensiero si incontrano nel fenomeno.

Bivio tra volontà di dominio del mondo calcolabile e atteggiamento rispettoso di fronte al fenomeno del mondo, bivio tra volontà di potenza e senso del sacro. E se oggi iniziasse un’altra storia? Con Gadamer sviluppi ermeneutici. Jünger oltre la linea.

J.V.

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