Dante

Dante

Timore reverenziale. Mente immensa. Musica sublime. Trionfo di intelligenza e cultura… e già… il Medioevo così bistrattato dagli ignoranti. Dante è nostro padre, un padre che non meritiamo. Sarebbe il più grande anche senza la Commedia… ma esiste la Commedia! Che dire? Ci soccorre Eliot “Dante ha fatto il pieno, per gli altri non è rimasta benzina”. Summa theologica, miracolo poetico, linguistico, artistico, filosofico, culturale. Hec est nostra vera prima locutio.

“Harum quoque duarum nobilior est vulgaris: tum quia prima fuit humano generi usitata; tum quia totus orbis ipsa perfruitur, licet in diversas prolationes et vocabula sit divisa; tum quia naturalis est nobis, cum illa potius artificialis existat.”

“La più nobile di queste due lingue è il volgare, sia perché fu la prima a essere usata dal genere umano, sia perché tutto il mondo ne fruisce (pur nelle diversità di pronuncia e di vocabolario che la dividono), sia perché ci è naturale, mentre l’altra è piuttosto artificiale.” Abbatte muri tra ceti colti e popolari. Letteratura al servizio della società, mensa per tutti. Plurilinguismo, versatilità. Impressionante per acutezza il Gadda filologico Gianfranco Contini sul linguaggio dantesco.

“Va citato a titolo d’onor l’italianista americano Charles Singleton, che in un suo saggio penetrante… ha notato come nell’ io di Dante… convergano l’uomo in generale, soggetto del vivere e dell’agire, e l’individuo storico, titolare di un’esperienza determinata hic et nunc, in un certo spazio e in un certo tempo; Io trascendentale (con la maiuscola), diremmo oggi, e io (con la minuscola) esistenziale.”

(Gianfranco Contini, Un’idea di Dante, pp. 34-35)

Stilnovismo, idealizzazione femminile, profondità filosofica, introspezione psicologica, culto mariano, amore sconfinato per Virgilio, ammirazione per Cesare e per li spiriti magni. Storia della salvezza, itinerario soteriologico. Ribadisco: anche senza la Commedia Dante sarebbe il più grande. Commedia… la incontro a tredici anni e resto folgorato. Nessun’altra opera è per me così importante. La leggo da mezzo secolo e sempre nuovi tesori scopro. Fonte inesauribile di intelligenza, cultura, umanità, saggezza, bellezza, acume psicologico. Spiritualità cristiana, passione politica, fede e ragione, slancio mistico, visione estatica. Ottima la lettura di Sermonti. Discutibile Benigni… del resto in linea con la goffaggine dei nostri tempi.

Ringrazio la professoressa di terza media, signora Musola, il professore liceale, il bravissimo Cherchi, per avermi aperto il forziere. Ascoltare Edoardo Sanguineti e Franco Croce all’università un privilegio. Ringrazio tutti i buoni professori di scuola che continuano ogni giorno a leggere Dante ai nostri figli. Per quanti, e purtroppo ne ho incontrati, vogliono eliminare la Commedia dalla formazione scolastica, credo non sia sufficiente neppure il Cocito per espiare il crimine. Se fossi Lucifero non li vorrei neppure all’inferno. La Commedia è la forma educativa più alta, la medicina efficace contro la grande bruttezza del nostro mondo, contro lo stupido didattichese e il progettume oggi imperanti. Con buoni professori ogni ragazzo può salvarsi.

Ora che sono riuscito a rompere il ghiaccio… tornerò spesso, con timidezza e umiltà, sulla Commedia… un’operazione di scuola, quella vera.

J.V.

Rispondi