Dante, Commedia. Caratteri generali

Dante, Commedia. Caratteri generali

Con buona approssimazione possiamo pensare che la prima cantica sia stata composta tra il 1304 e il 1308, la seconda dopo il 1308, la terza dal 1316 in poi. Profezia primo canto Inferno può infatti alludere a Benedetto XI, pontefice nel 1304, mentre nella struttura non si avverte notizia post 1308. Al contrario il Purgatorio inizia proprio in quell’anno mentre si pensa che venga conclusa prima della morte di Arrigo VII (Buonconvento 1313). Problematica la datazione del Paradiso. Prime due cantiche per un vasto pubblico, terza per i dotti. Volgare scelto per gli Ytali o meglio per una nuova auspicata classe dirigente. Da un primo nucleo visionario si passa ad un approfondimento contemplativo, dottrinale e sapienziale. Coscienza di eccezionalità personale. Stati d’animo profetici, visionari e apocalittici. Atto di eroismo e cristiana testimonianza. Qualità del retto amore di San Bernardo. 14.233 versi endecasillabi. 34 canti Inferno, 33 ciascuno Purgatorio e Paradiso. Primo canto proemiale a tutta l’opera. Metro terzina incatenata. Alla fine di ogni canto un verso di chiusura rima col secondo verso dell’ultima terzina. Rapporto tra creatore e creato. Viaggio miracoloso nei tre regni dell’oltretomba. Protagonista Dante stesso, guelfo bianco di piccola nobiltà. Racconto in prima persona e al passato. Inizio in condizione di grave pericolo, conclusione con la visione di Dio e il godimento della beatitudine. Le guide sono Virgilio, mosso da Beatrice, sino al Paradiso terrestre; Catone, che avvia i due poeti al Purgatorio; Lucia, che lo porta sino all’angelo custode del Purgatorio; Stazio, che affianca Virgilio nell’ultima fase di ascesa del Purgatorio; Matelda, che conduce Dante a Beatrice attraverso il Letè nel paradiso terrestre; Beatrice sino all’Empireo; Bernardo, che prepara Dante alla visione di Dio. Il viaggio si compie per volontà e grazia di Dio e per intercessione di Maria. Consigliato da Virgilio per la salvezza di Dante. I fatti si svolgono in otto giorni: dalla notte del 7 al mezzogiorno del 14 aprile 1300, vale a dire dal venerdì al giovedì della settimana santa. Apprendimento cosmologico-scientifico, teologico-filosofico, escatologico-morale, storico-politico, escatologico-universale. Viaggio-missione, visio corporalis, rivelazione, processo profetico di elevazione, rivelazione e conferimento di compito sul modello dell’Apocalisse di San Giovanni, del sesto libro dell’Eneide, del Somnum Scipionis di Cicerone e dell’anonima Visio Pauli. Da non trascurare anche il maomettano Libro della Scala. Attesa restauratio, scontro storico tra forze del bene e forze del male, simbolismo. Carattere epico-romanzesco e allegorico-didattico sul tipo del De consolatione boeziano, Roman de la Rose, Tesoretto, Trattato dei vizi e delle virtù di Bono Giamboni e il Detto del Gatto lupesco. Impianto complessivo enciclopedico-didascalico-educativo.

L’intero cosmo ha forma sferica e il suo centro coincide col centro della terra dove è confinato l’angelo ribelle, Lucifero, dopo la caduta. A causa della caduta la terra è divisa nella zona boreale (terre emerse) e australe (mare). La terra australe per paura di ritrae e riemerge nella zona boreale. Sempre per non aver contatto con Lucifero, un’altra parte di terra, lasciando un vuoto all’interno del globo, fuoriesce verso l’emisfero australe, formando una montagna agli antipodi di Gerusalemme, che è al centro delle terre emerse. Il limite orientale della terra è il Gange, quello occidentale le colonne d’Ercole. All’interno della terra si apre l’Inferno. La montagna australe è il Purgatorio. Intorno alla terra si trovano le zone dell’aria e del fuoco. Oltre queste ruotano nove cieli concentrici che racchiudono i sette pianeti e le stelle fisse. Il nono, il più ampio, il Primo mobile, conferisce movimento a tutti gli altri. L’Empireo non è nello spazio ma nella mente di Dio. L’Empireo è il Paradiso dove sta Dio, non per limite fisico, ma per scelta. Sistema aristotelico-tolemaico-tomistico. Tutto nasce da un atto d’amore di Dio, dalle intelligenze angeliche alla materia. Tutto è un riflesso del Verbo. Leggi non interpretabili dall’intelligenza umana. Musica e luce metafisica. Libero arbitrio e responsabilità umana nella scelta del bene e del male.

Commedia metafora di un itinerario interiore, che si svolge nella mente e nella volontà del protagonista. Estasi finale plotiniana. Itinerario doloroso e catartico in vista della realizzazione della pacifica convivenza umana, del trionfo della ragione e della conoscenza, della superiorità di una giustizia misericordiosa. Platonismo medievale, destinazione didascalica dell’arte. Sulle polemiche forma/contenuto resto interdetto e non spendo parola, mentre trovo pura intelligenza nel riconoscimento eliotiano della forma allegorica come sistema di immagini e nella comprensione di Auerbach del fondamento religioso-teologico della terrestritá dell’oltretomba. Dante è il trionfo dell’umanità. Altre discussioni su allegoria e Poesia, le lucide critiche di Croce e Lukács poco mi interessano… col dovuto rispetto.

Appunto… Dante ha fatto il pieno, per gli altri non è rimasta benzina.

J.V.