Augusto

A soli 19 anni arruola un esercito a sue spese, primo passo per la fondazione dell’impero. Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto per 57 anni ai vertici del potere, quanto undici presidenti americani, da Eisenhower ad Obama. Un potere immenso.  Quattro mosse per la scalata. Figlio di un ricco signore di Velletri che sposa la nipote di Giulio Cesare. Corso di perfezionamento per il giovane Ottaviano ad Apollonia nell’odierna Albania. Nel quarantaquattro, dopo l’assassinio di Cesare, tutti gli consigliano di non tornare a Roma. Svetonio racconta le mosse del giovane, del suo arrivo nella capitale per prendere possesso dell’eredità e del nome del padre. Si fa chiamare Cesare per catturare la simpatia delle legioni. Per sua fortuna viene sottovalutato a causa della giovane età e dell’aspetto malaticcio.  Bello, piccolo, elegante, spietato e calcolatore. Soffre di malattie anche gravi per tutta la vita. Roma dilaniata dalla guerra civile non si preoccupa di questo giovane apparentemente innocuo. Cicerone lo considera una benedizione del cielo e lo avvicina ai congiurati che chiama “i nostri eroi”. Ottaviano spiazza tutti e si schiera contro i cesariani di Antonio. Così ottiene il riconoscimento istituzionale. A Modena nell’aprile 43 combatte e vince contro Antonio (bellum Mutinense). Morte sospetta dei consoli Irzio e Pansa. Cicerone, ambiguo e fasullo come suo solito, tenta di usare Ottaviano contro Antonio ma resta scornato.  Ottaviano ragiona da politico scafato e si comporta come un monarca militare. A soli diciannove anni console in mezzo alle proteste del Senato.  Cambio repentino di fronte e appoggio ai cesariani. Stringe alleanza con Antonio e Lepido. Un piano decisamente acrobatico e rischioso. Gli va bene. Aveva già tutto chiaro? Probabilmente sì.

Seconda mossa: eliminazione fisica degli anti-cesariani e liste di proscrizione. Cicerone in testa alla lista. Ricompensa per chi denuncia e confisca dei beni per i malcapitati. Duecento senatori e tremila cavalieri vengono uccisi o esiliati. Cesare aveva perdonato i suoi nemici; Ottaviano no. Guerra a oltranza contro gli assassini di Cesare. A Filippi vittoria schiacciante di Antonio e Ottaviano. Nessuna pietà per i vinti. Sterminio e testa di Bruto inviata a Roma per essere posta ai piedi della statua di Cesare. Spartizione dell’Impero: Nord Africa a Lepido, Oriente ad Antonio, Occidente e Roma ad Ottaviano. Lepido capisce l’antifona e si ritira a vita privata.

Terza mossa: liquidare Antonio.  Fortuna e abilità aiutano il Filius Dei. Antonio sposa Ottavia sorella di Ottaviano, ma la abbandona per l’affascinante Cleopatra. Inizia una campagna denigratoria ben orchestrata. Ottaviano costruisce la propria casa, bella ma non appariscente, vicino alla capanna di Romolo sul Palatino, così diviene l’erede della morale sobria contro lo stile dissoluto di Antonio, compagno della sfrenata e lussuriosa Cleopatra. Plutarco descrive la Regina come donna coltissima ed assai interessante più che bellissima. Antonio soldato, bevitore e donnaiolo, Cleopatra astuta e intenzionata ad usare le doti militari del grande generale per rafforzare l’Oriente e l’Egitto in particolare. Cleopatra-Afrodite e Antonio-Marte.  Per Ottaviano è un gioco da ragazzi screditare la coppia con calunnie e pettegolezzi. Tre figli: Helios, Cleopatra e Tolomeo. Propaganda sempre più rumorosa. Livia Drusilla, moglie di Ottaviano, fa parte del piano di demolizione dell’immagine di Antonio. Livia è figlia di un anticesariano. Madre di Tiberio, futuro imperatore, avuto dal primo marito. Significato politico del matrimonio di pacificazione con la Gens Claudia. Armonia ritrovata contro Antonio. Roma è unita nella tradizione contro la strega orientale. Antonio non capisce. Continua a sottovalutare “il bambino che deve tutto al suo nome”. Gli scrive una lettera di pacificazione audace quanto inutile. Ottaviano gioca sporco e ruba il testamento di Antonio, lo falsifica e suscita scandalo in Senato.  Un vero e proprio colpo di teatro, un’operazione illegale e disgustosa. Lo sciagurato Antonio smembra i suoi domini d’Oriente per i tre figli avuti da Cleopatra. Ecco il casus belli che Ottaviano aspettava. Guerra. Resa dei conti ad Azio. I vinti fuggono Alessandria. E muoiono come hanno vissuto, da grandi attori consumati in un crescendo melodrammatico.  Il vincitore alleva i figli della coppia, mentre il diciassettenne Cesarione viene ucciso senza pietà. Ormai padrone del campo Ottaviano restituisce formalmente al Senato le sue competenze. Adesso è Augusto, Imperator e Princeps. Ha 35 anni e ha fatto scorrere molto sangue e odio. Ora deve organizzare il consenso.

Quarta mossa: costruzione del monumento di se stesso. Autorevolezza. Serenità. Braccio sollevato in gesto di dominio. Grandi opere pubbliche. Foro di Augusto costruito con materiali provenienti dai vari angoli dell’impero. Pace perno della politica augustea. Ara Pacis. Enea, Romolo, popolo, vita che torna. Madre terra. Le due linee si fondono in Augusto. Pace abbondanza e prosperità dopo le guerre civili. Augusto è Roma. Purtroppo ci sono anche le ombre: Agrippa, il suo grande amico, suo genero, muore presto; Giulia, la sua amatissima figlia, lo tradisce e va in esilio. I nipoti muoiono precocemente. Soltanto Livia Drusilla vive a lungo e su di lei aleggiano sospetti legati alle morti precoci e ai complotti.  Alla fine di agosto del 14 d.C. Augusto muore e impartisce istruzioni anche sul proprio funerale. Pensa pure a quello. Avviene un prodigio: dal rogo esce un’ aquila e vola verso il cielo con lo spirito dell’imperatore.

Giuliano, il grande imperatore del IV secolo, definisce Augusto “camaleonte”. Del resto il camaleonte è un animale affascinante. Principato augusteo come monarchia militare mascherata. Forte volontà di ristabilire la Pace. Leggere a questo proposito Virgilio, Bucoliche e Georgiche. Il mito di Enea nella cultura augustea e consapevolezza della minaccia orientale per l’Impero. Principe pragmatico e non autocratico.

Augusto è la prova ulteriore e somma di cosa sia la Politica ad alti livelli: un concentrato di cinismo, sangue, odio, forza militare… consapevolezza della tragedia umana e, nella migliore delle ipotesi, ricerca della Pace attraverso una galleria degli orrori. La Pax Romana è stata cercata e ristabilita. Per ora…

J.V.

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