Apologia della storia, di Marc Bloch

Marc_Bloch
Ho letto questo libro la prima volta nel 1976 grazie al mio amico Claudio Costantini, un maestro che non rimpiangeremo mai abbastanza, soprattutto in questi tristi tempi di ignoranza, demagogia e sopraffazione. I grandi libri divengono i nostri veri amici e questo libretto incompiuto (come molti capolavori) ha accompagnato la mia esistenza. Marc Bloch è stato per me un punto di riferimento. Bloch viene fucilato dai nazisti nei pressi di Lione ma sino alla fine non perde la fiducia nella ragione e nella Storia. I suoi appunti verranno poi pubblicati dall’amico storico Lucien Febvre. Apologia della storia va letto da tutti coloro che hanno a cuore la Libertà, la Democrazia, il Buon Senso e la Ragione Filosofica. Sconsigliato a chi pensa che la realtà sia semplice e che non occorra studiare severamente… sconsigliato a chi pensa che si possa parlare di tutto senza saper nulla. Bloch difende lo studio della Storia proprio nel momento più buio, quando la barbarie nazista uccide milioni di persone in nome della feroce dittatura di una cricca di criminali. Lo ribadisco con fermezza nel momento in cui assistiamo allo scempio della cultura e della scuola pubblica, unica vera garanzia democratica: studiate la Storia… è l’unico antidoto contro la barbarie.
“Le notizie false della storia nascono certamente spesso da osservazioni individuali inesatte o da testimonianze imperfette, ma questo infortunio iniziale non è tutto e in realtà in se stesso non spiega nulla. L’errore si propaga, si amplifica e vive solo a una condizione: trovare nella società in cui si diffonde un brodo di cultura favorevole. In quell’errore, gli uomini esprimono inconsciamente i propri pregiudizi, odi e timori, cioè tutte le loro forti emozioni. Soltanto [… ] dei grandi stati d’animo collettivi hanno poi la capacità di trasformare una cattiva percezione in una leggenda.“

“Uomini mossi da una collera cieca e brutale, ma autentica, avevano incendiato e fucilato; ciò che premeva loro era ormai conservare una fede assolutamente certa sull’esistenza di “atrocità”, che, sole, potevano dare al loro furore un’apparenza di equità; si può supporre che la maggior parte di loro sarebbe inorridita, se avesse dovuto riconoscere la profonda assurdità del terrore panico che li aveva spinti a commettere tante azioni orrende; ma essi non riconobbero mai nulla di simile. Ancora oggi i tedeschi sono in massa probabilmente convinti che moltissimi loro soldati sono caduti vittime degli agguati belgi: convinzione tanto più incrollabile in quanto si sottrae ad ogni esame. Si crede facilmente a ciò a cui si ha bisogno di credere. Una leggenda che ha ispirato azioni clamorose, e soprattutto azioni crudeli, è sul punto di diventare indistruttibile.“
“L’incomprensione del presente cresce fatalmente dall’ignoranza del passato.“
J.V.

 

Rispondi